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Commenti al testo di Redazione LaRecherche.it
Tu vis, je bois lazur...
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Maria Musik
- 21/09/2013 10:22:00
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Una poesia così intensa da destabilizzare chi ne viene rapito. Questo è, a mio avviso, uno di quesi casi nei quali, se si cede al canto della sirena (consapevoli del pericolo che si corre), ci si ritrova immersi in una emotività eccezionale che risveglia vissuti magnifici e dolorosi. La Bellezza ti squassa. Per me, leggere è stata una esperienza emozionale, così vivida, da averla vissuta con il "corpo". Grazie a Giuliano per la "retituzione".
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Emilio Capaccio
- 21/09/2013 02:18:00
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Una vivida traduzione che restituisce allorecchio la scorrevolezza, la fluidità dei versi originari di una poetessa che grazie a Giuliano ho conosciuto e imparato ad apprezzare, proprio per la musicalità, la grazia e la tragicità delle sue poesie, per cui:
Grazie Giuliano!
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Narda Fattori
- 17/09/2013 08:30:00
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E una poesia bellissima, priva di ogni vetustà; si orecchia il romanticismo che imperava ma il dono dellamore è ntatto e in fiore. Non manca il percorso dellamore, dal pieno coinvolgimento al suo abbandono, ma ora sazia più del pane. Il versi sono così armonici, sinceri,.. da vero poeta. Narda
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Franca Alaimo
- 16/09/2013 12:23:00
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Per fortuna, la bella poesia rimane e, prima o poi, qualcuno la offre nuovamente allo sguardo dei lettori. Una poesia che mi ricorda per il tema del viaggio in terre esotiche Il battello ebbro di Rimbaud e che di questultima ha anche limpeto immaginoso. In questa poesia lerranza dellamato è specchio della propria dimensione interiore, è motivo di dolore ed allo stesso tempo immette il tema della distanza che rende possibile la mitizzazione e, perciò, lirrompere degli eroi mitici nel presente. Ma la certezza di una dimensione oltre la vita conforta la presenza della morte, vagheggiata e corteggiata tanto che, infine, è lei ad assumere il ruolo di tema centrale: la morte, infatti, mentre ruba le cose amate, le proietta nelleternità, impedendo la dimenticanza; e certamente è questo sentimento che nutre la poesia. Sembra di sentire in questo passaggio il nostro amato Foscolo. La traduzione di Giuliano è bellissima, conserva la musicalità ora bisbigliata, ora più solenne del testo originale. La poesia mi ha donato una profonda emozione e, perciò dico grazie ad Anna de Noailles e a Giuliano che lha ridata ai lettori di oggi.
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